I tatuaggi Maori (tä moko), che provengono dalla Nuova Zelanda, e in generale i tatuaggi polinesiani che appartengono alla cultura tradizionale delle isole dell’oceano Pacifico meridionale.
Il termine polinesiano richiama molte tribù e popoli, che abitano le isole Cook, l’arcipelago delle Hawaii, Tahiti, Samoa, le isole Marchesi, isole di Pasqua, a Tonga e appunto in Nuova Zelanda, Australia e Tasmania. Ci sono oltre 1000 isole sparse con una cultura a tratti omogenea e a tratti totalmente differente.
Le lingue, per esempio, conoscono diverse varianti e in alcuni casi differiscono completamente. Ci sono alcune parole che possono riflettere il nucleo di una cultura, come Mana o Moana che significa “oceano”, e che sono diffuse in tutte le isole.
Un punto importante da capire è che molte di queste popolazioni polinesiane non avessero una scrittura, per cui usavano i tatuaggi come linguaggio e modalità espressiva. Essi servivano anche a rimarcare le differenze gerarchiche nella società. Indicavano lo status, la maturità sessuale, la genealogia di un individuo all’interno di una stratificazione che sembrava definirsi proprio con la simbologia del tatuaggio.
Le isole polinesiane furono visitate per la prima volta, dagli europei, sul finire del XVI secolo, ma furono quasi sempre scartate perché considerate poco redditizie dal punto di vista economico, data la mancanza di risorse. Questo ha contribuito a preservarle dal punto di vista naturalistico e anche culturale. Fu poi il leggendario capitano Cook a esplorare tutti questi arcipelaghi, facendoli conoscere agli europei. Questo fu il primo contatto tra i tatuaggi polinesiani e la cultura europea. Cook descrisse gli usi e i comportamenti delle popolazioni polinesiane, parlando dei “tattaw”. Anche il nome tahitiano Ma’i si deve a Cook. Un’altra versione dice che furono proprio i marinai (normalmente associati al tatuaggio) a importare in Europa la moda, totalmente slegata dal significato culturale.
Si pensa che la tradizione del tatuaggio polinesiano risalga a oltre 2000 anni fa, ma in Europa, anche a causa delle credenze religiose, le persone hanno iniziato a tatuarsi solo nel secolo XVIII. Grazie alle regolazioni di tipo sanitario, i tatuaggi sono usciti dalla “nicchia” che li contraddistingueva (erano spesso associati a sottoculture come quella dei motociclisti, degli ex galeotti, dei ghetti di neri delle metropoli americane). Si può parlare di riscoperta della cultura maori e polinesiana proprio attraverso il tatuaggio.
In che parte del corpo fare il tatuaggio polinesiano
Nella cultura tradizionale polinesiana, le diverse posizioni hanno un significato ben preciso. Ci sono alcuni elementi che sono legati a significati specifici in base al luogo in cui sono posizionati. Quindi, in breve, la loro collocazione ha un’influenza sul significato di un tatuaggio polinesiano.
Si dice che gli esseri umani siano discendenti o figli di Rangi (Cielo) e di Papa (Terra), che si diceva fossero un tempo uniti. La ricerca dell’uomo nella leggenda polinesiana è quella di ritrovare quell’unione, quindi il corpo è visto come un legame tra Rangi e Papa. La parte superiore del corpo è legata al mondo spirituale e al cielo, mentre la parte inferiore del corpo è legata al mondo e alla terra.
La collocazione di alcuni elementi sul corpo, come le tracce genealogiche sul retro delle braccia, suggerisce che la parte posteriore può essere in relazione con il passato e la parte anteriore con il futuro.
Sul capo: si dice che la testa sia il punto di contatto con Rangi, e quindi è legata a temi come la spiritualità, la conoscenza, la saggezza e l’intuizione.
Tronco superiore: quest’area si estende da appena sopra l’ombelico fino al petto ed è legata a temi come la generosità, la sincerità, l’onore e la riconciliazione. Qualcuno avrà notato che questa zona è situata al centro, tra Rangi e Papa, per avere armonia tra loro deve esistere un equilibrio in questa zona.
Tronco inferiore: questa zona va dalle cosce all’ombelico. Questa parte del corpo è in diretta relazione con l’energia, il coraggio, la procreazione, l’indipendenza e la sessualità della vita. In particolare, le cosce si riferiscono alla forza e al matrimonio. La zona dello stomaco o media, è il punto in cui il mana origina la forma e l’ombelico rappresenta l’indipendenza per il significato simbolico associato al taglio del cordone ombelicale.