Il significato di Orwelliano, Kafkiano e altri termini

Ti sarà capitato più di una volta di leggere parole come “kafkiano” o “shakespeariano”. Come è logico, derivano da nomi di scrittori o libri estremamente famosi. Ma cosa vogliono dire questi termini nella parlata ordinaria? E come usarli per definire proprio quelle situazioni a cui si riferiscono.

Ecco dunque, spiegato bene, il significato di questi aggettivi di origine letteraria.

Cosa vuol dire Orwelliano?

Deriva da George Orwell, il celebre autore inglese di 1984. Evoca uno scenario distopico, da incubo, dove c’è controllo del pensiero, manipolazione della verità, proprio come viene descritto nel suo famoso romanzo.

E Kafkiano o situazione kafkiana?

Ispirato a Franz Kafka, celebre romanziere praghese di lingua tedesca, autore di opere come Il Processo o La Metamorfosi. Fa riferimento a situazioni assurde, inspiegabili, determinate da una burocrazia incomprensibile, totalmente slegate dalla realtà. Nella Metamorfosi, ad esempio, il protagonista si sveglia trasformato in un orrendo insetto. Nel Processo, invece, viene denunciato senza sapere nemmeno il motivo.

Pirandelliano

Molto simile alla situazione kafkiana, fa riferimento alle opere di Pirandello, in particolare “Il fu Mattia Pascal” e soprattutto l’opera seminale “Uno, nessuno e centomila”. Quando realtà e finzione si mescolano e l’identità di una persona o di una situazione sembrano confondersi e svanire.

Freudiano

Legato alle teorie del padre della psicanalisi, Sigmund Freud, riguarda i conflitti interiori, gli inganni della mente. Indica una situazione o un comportamento che presta il fianco a significati nascosti, come dei desideri inconsci.

Lapsus freudiano

Quando qualcuno dice accidentalmente una parola al posto di un’altra, rivelando involontariamente pensieri nascosti o repressi.

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Dantesco

Ha a che fare con immagini grandiose, terrificanti, scenari apocalittici che si riferiscono principalmente alle descrizioni dell’Inferno di Dante, in particolare con le tremende pene del contrappasso. Uno scenario dantesco. Diciamo che è un termine che aumenta di molto l’impatto emotivo dell’aggettivo “infernale”.

Significato di Lapalissiano

Termine molto usato a livello giornalistico, deriva da Jacques de La Palice, un ufficiale dell’esercito francese. Quando questi morì, i suoi soldati fecero scrivere un epitaffio che recitava: “sarebbe ancora vivo se non fosse morto”. La frase poi è diventata ancora più scontata, nella tradizione: “sarebbe ancora vivo, un quarto d’ora prima di morire“.

E quindi il termine indica un’osservazione così ovvia da risultare banale.

Machiavellico

Come suggerisce il termine, è un aggettivo legato a Niccolò Machiavelli. Indica le strategie subdole e spregiudicate di chi vuole raggiungere un obbiettivo, in particolare il potere, come descritto ne Il Principe, la sua opera più famosa. Tuttavia, questo aggettivo e questa definizione così malevola non è meritata. Anche la frase “il fine giustifica i mezzi”, che condensa al meglio il significato di machiavellico, ha poco a che vedere con il trattato dell’autore fiorentino.

Shakespeariano

Il celebre bardo inglese autore di drammi e commedie sapeva come mettere in scena tresche, intrighi ed emozioni. Per cui il termine shakespeariano indica proprio situazioni e conflitti travolgenti, esagerati, a livello di un dramma di dimensioni epocali. Usato anche come iperbole in modo ironico.

Pindarico

Da Pindaro, si usa per “volo pindarico“, cioè un ragionamento che fa salti logici improvvisi e che sembra non portare a nulla. Pindaro era un poeta greco famoso per le sue poesie che erano in grado di andare molto in là con l’immaginazione.

Boccaccesco o situazione boccaccesca

Deriva da Giovanni Boccaccio e fa riferimento in particolare ai temi trattati nella sua opera più importante: Il Decamerone. Si dice di situazioni piccanti, licenziose, un po’ spinte, piene di doppi sensi.

Lovecraftiano

Ispirato dai racconti di H.P. Lovecraft evoca atmosfere di terrore cosmico, entità soprannaturali, orrori che non si spiegano.

Donchisciottesco

Si usa in modo scherzoso per descrivere situazioni che sono più immaginate che reali, quasi al limite della farsa. Prende spunto dal famoso personaggio dell’opera di Miguel De Cervantes che prende in giro, in modo satirico e ironico, l’ideale cavalleresco e le sue grandi imprese. Dal Don Chisciotte deriva anche la stupenda espressione “lottare contro i mulini a vento“.

Faustiano

Questo aggettivo fa riferimento al mito germanico di Faust reso popolare in Europa da Goethe. Si dice di un accordo che porta vantaggi in termini di potere, ma con inevitabili conseguenze morali. Il protagonista del mito di Faust, infatti, vende l’anima al diavolo (altra espressione tratta da questa opera, insieme a “fare patto col diavolo”). Thomas Mann riprenderà il mito nella sua opera epocale sulla Germania nazista: Doctor Faustus.

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