Perché leggere 1984 di George Orwell

“1984” (Nineteen Eighty-Four) è un romanzo di fantascienza distopica dello scrittore inglese George Orwell.

Pubblicato nel 1949, è ancora oggi considerato un’opera fondamentale della narrativa del Novecento.

Quando l’ho letto per la prima volta ero un ragazzo. Mi aveva colpito l’aspetto fantascientifico e anche la pulizia lessicale. Poi ricordo di essere rimasto scioccato dal finale, dall’evoluzione della storia.

La recensione

Nella mia libreria personale, 1984 occupa un posto speciale. Ricordo di averlo letto da ragazzo e di esserne rimasto profondamente impressionato. A differenza di “La fattoria degli animali“, che nasconde dietro un’allegoria fiabesca, i temi del dispotismo e del totalitarismo, in 1984 questi sono espliciti.

Rileggendolo ora, si capisce l’importanza che abbia avuto per il genere distopico, il numero delle opere che ha influenzato. Ma ciò che mi colpisce è la scelta di Orwell di incarnare la ribellione contro il sistema di oppressione in una storia d’amore. È una mossa che trovo al contempo classica, cioè figlia della migliore tradizione letteraria (penso a Shakespeare, a Ovidio, a Virgilio e Omero) e sovversiva.

L’idea che nemmeno l’amore possa resistere è disturbante. Se i sentimenti ci definiscono come umani, vedere come il regime di 1984 li corrompa e li asservisca fa pensare.

All’inizio, come tanti lettori, mi identifico con Winston. Poi, osservandolo cedere, provo un sentimento di pietà mista ad arrendevolezza.

Il tema della ribellione personale per me è sempre stato più importante della lotta collettiva al Grande Fratello, al Partito, allo Stato.

Abbiamo tutti la certezza che un pensiero recondito, tenuto ben nascosto – ad esempio il pensiero distruttivo dell’odio verso il Grande Fratello – sia al sicuro. Ma non è così in questo romanzo.

E non solo il pensiero può essere svelato, ma anche il sentimento.

C’è poi l’aspetto intrinseco della distruzione operata dallo stesso Winston ai danni della verità, nelle sue ore di noioso lavoro quotidiano, passato a cancellare, correggere, modificare la storia.

E alla fine si rimane smarriti di fronte alla consapevolezza che, in determinati contesti, nelle giuste condizioni storiche, si può anche scoprire di non essere mai esistiti.

Per cui è un romanzo da consigliare per tanti motivi:

  1. È scritto bene. Ci si abitua a una letteratura di bassa qualità ai nostri tempi, ma 1984 ha una prosa moderna, agile, che non cede a fronzoli.
  2. Porta con sé la tematica dello scontro tra Potere Assoluto e Individuo. Dove ad andarci di mezzo, solitamente, è la semplice verità dei fatti.
  3. Il romanzo anticipa dei temi relativi alle libertà personali messe in pericolo da una sorveglianza di massa. Quando fu scritto, Orwell pensava ai regimi totalitari, e in particolare modo al regime stalinista (lui, da socialista e uomo di sinistra, era apertamente critico con l’Unione Sovietica di Stalin a differenza di tanti intellettuali europei che obbedivano a Mosca e chiudevano un occhio sullo scempio perpetrato dal dittatore georgiano), ma non è difficile cogliere questi pericoli nelle nostre società moderne, aperte e democratiche, che tuttavia non sanno porre un freno alle multinazionali in grado di sfruttare i nostri dati personali.

In buona sostanza 1984 più che un romanzo è un’esperienza intellettuale che sa ripagare proprio grazie all’enorme qualità della trama e della scrittura. Un libro che ho riletto più volte e che non penso smetterò mai di leggere.

1984 George Orwell

Percentuale di Gradimento Personale

97 %

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Perché leggerlo

Per gli appassionati di lettura non può non colpire lo stile asciutto di Orwell. Usa un linguaggio semplice, diretto e chiaro, evitando espressioni abusate, frasi lunghe e complesse.

La narrazione è quindi agile, moderna, anche per un lettore abituato a contenuti brevi e di facile consumo, come quelli attuali.

Le sue descrizioni spesso esprimono, dall’esterno, il turbamento interno dei personaggi, in particolare di Winston.

Il world building ruota intorno a una Londra sporca e disordinata, colta in un futuro immaginario, nel quale le principali tecnologie sono asservite alla logica del potere e del controllo totale, rende subito l’idea del fallimento politico dell’ideologia del Partito e il suo ricorso costante alla menzogna per mascherare questi fallimenti, interni ed esterni.

È un’opera che andrebbe letta per questi motivi:

  • la bellezza della prosa di Orwell, mai sprecata.
  • l’attualità dei temi del controllo globale, della disumanizzazione, delle dittature, che a cicli sembrano tornare.
  • è anche un’opera di genere, la fantascienza, che è sempre stimolante e invita alla riflessione, quando è così originale.
  • ha influenzato tutto il genere, ma nonostante molte imitazioni, è ancora al vertice di un certo modo di scrivere e di parlare della condizione umana.

Ambientazione e temi

“1984” di George Orwell è ambientato nel 1984: la superpotenza di Oceania è governata dal Partito guidato dal Grande Fratello.

Il protagonista, Winston Smith, è un funzionario del Ministero della Verità, dove ha il compito di alterare i documenti storici per conformarsi alla propaganda del regime.

Winston è disilluso e nutre un profondo odio verso il Partito, odio che non può esternare, dal momento che anche la sua vita quotidiana è controllata dal Grande Fratello attraverso i teleschermi.

A mensa incontra Julia, una collega che, nonostante le apparenze, condivide la sua avversione per il regime, e con lei inizia una relazione clandestina.

I loro incontri in luoghi appartati, spesso sudici e malfamati, rappresentano un sincero momento di evasione dalla martellante propaganda di partito.

Propaganda che racconta delle imprese belliche dello Stato e condanna in modo violento i nemici interni, come Goldstein.

I due, ingenuamente, credono di trovare un alleato in O’Brien, un pezzo grosso del Partito Interno, ma scoprono tragicamente che è un fedele servitore del Partito.

Winston e Julia vengono arrestati dalla Psicopolizia, e Winston è sottoposto a severe torture da parte di O’Brien, che mira a spezzare la sua resistenza. Alla fine, Winston è costretto a tradire Julia e, completamente piegato, accetta e ama il Grande Fratello, segnando la totale sottomissione alla dittatura del Partito.

Il significato dell’opera

1984 è un romanzo attuale nel suo significato, ma è anche un’opera figlia del suo tempo. L’Europa era appena uscita da una guerra provocata dai totalitarismi, in particolare quello nazifascista, e si era conclusa con un altro totalitarismo trionfante, quello di Stalin.

Orwell era un sincero intellettuale socialista, impegnato sul campo (combatté nella guerra civile spagnola, dalla parte delle forze repubblicane, contro i militari capeggiati da Francisco Franco) e già a fine anni Trenta aveva denunciato la deriva stalinista, criticando il silenzio degli intellettuali inglesi sullo stalinismo, nella seconda parte del celebre saggio “Nel ventre della balena“.

In particolare, l’irresistibile attrazione tra la sinistra del suo paese e il PCUS (partito comunista dell’Unione Sovietica).

È quindi un’opera contro la tirannia, da una posizione definita da egli stesso di “puro socialismo”, per natura antitetico alla dittatura.

Per questo motivo non esita a prendere posizione contro Stalin, cosa quasi impossibile, in quegli anni, per gli intellettuali di sinistra dell’Europa Occidentale, che vedevano in Mosca il punto di riferimento e la guida del movimento comunista internazionale.

La scheda del libro:

  1. Titolo: 1984 (Nineteen Eighty-Four)
  2. Autore: George Orwell
  3. Anno di pubblicazione: 1949
  4. Lingua originale: inglese
  5. Genere: romanzo distopico, fantapolitica, satira, fantascienza
  6. Casa editrice: Secker & Warburg
  7. Prima edizione italiana: collana La Medusa, Mondadori, 1950 (trad. Gabriele Baldini)

I temi dell’opera sono:

  • La critica di ogni totalitarismo.
  • La manipolazione della verità.
  • La sorveglianza di massa e il controllo di ogni attività quotidiana.
  • La propaganda (attraverso la creazione di una “neolingua”).
  • Disumanizzazione, isolamento e resistenza.

Il romanzo è diventato proverbiale per definire situazioni distopiche nelle quali lo Stato o le grandi multinazionali tecnologiche controllano la vita di ogni individuo.

Ed effettivamente sembra anticipare molti temi della contemporaneità, come la violazione della privacy, la produzione di fake news diretta dagli stati o da agenti degli stati, l’isolamento dovuto all’eccessiva dipendenza da internet.

Concetti chiave

Neolingua

  • Lingua artificiale creata dal Partito (newspeak)
  • Riduce il vocabolario per limitare il pensiero indipendente

Bispensiero

  • Accettazione di due idee opposte come vere
  • Mantenimento del controllo mentale e sociale

Le frasi più famose del libro

Gli slogan politici esprimono sempre una doppia verità:

  • La guerra è pace
  • La libertà è schiavitù
  • L’ignoranza è forza
  • Libertà è la libertà di poter dire che 2 + 2 = 5

I ministeri

  • Ministero della Verità: propaganda e revisione della storia.
  • Ministero dell’Amore: legge e ordine, tortura e controlla ogni cittadino.
  • Ministero della Pace: si occupa della guerra che dura da anni e sembra senza fine.
  • Ministero dell’Abbondanza: economia e razioni alimentari, nonostante il partito vanti ogni giorno “nuovi record di produzione”.
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