La cultura letteraria è la conoscenza approfondita e consapevole delle opere letterarie, dei loro contesti storici e culturali, dei principali autori e movimenti, e della capacità di interpretare e analizzare criticamente i testi.
Saperne di più non è un male, perché si tratta di conoscenze che saziano, che rendono più ricchi non solo a livello culturale o intellettuale, ma anche personale.
La cultura letteraria quindi spazia dalla mera curiosità a un vero e proprio sapere accademico. Ma qui voglio darti dei consigli per fare proprie delle conoscenze di base, lasciandoti poi la libertà di espandere e approfondire a tuo piacimento.
Conoscere i classici e gli autori immortali
Secondo Italo Calvino un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire.
Le opere classiche sono quelle più citate e che maggiormente influenzano la cultura di un paese oppure un modo di pensare e di vedere il mondo. Ogni lingua ha i suoi classici, ma alcuni autori travalicano i confini della propria lingua e con le loro opere diventano patrimonio di tutti.
Omero, Dante, Shakespeare, Tolstoj, Orwell solo per citarne alcuni ben noti nell’ambito della nostra cultura occidentale.
Per cui per prima cosa è bene conoscere i classici e le biografie dei loro autori. Di buono c’è che questi libri ormai si trovano a prezzi molto contenuti o addirittura gratis e contengono sempre la biografia dell’autore. Per cui sono assolutamente abbordabili.
Il consiglio è di leggere però edizioni moderne, che presentino anche un quadro storico e culturale dell’opera e abbiano una traduzione più adeguata.
Leggi libri di autori contemporanei
I classici non sono scolpiti nella pietra. Quando Calvino ci dava quella definizione di “classico” non pensava minimamente al fatto che anche lui, una generazione dopo, sarebbe diventato un classico.
Umberto Eco scrisse “Il nome della rosa” (1980) per gioco, per sfida personale, ma oggi è diventato un classico a tutti gli effetti.
Ci sono autori di valore che hanno scritto opere importanti e molto belle da leggere, anche più affini al nostro modo di vivere e pensare, pubblicate in questo secolo o sul finire dello scorso: Cormack McCarthy, Philip Roth, Zadie Smith, Ian McEwan, Jonathan Franzen, Michel Houellebecq, Niccolò Ammaniti, Elena Ferrante… tutti destinati, prima o poi, a diventare classici.
Fondamentale leggere opere di autori contemporanei, più in linea con i nostri gusti e i nostri modi di pensare, così da alimentare la passione per la lettura.
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Diversifica forme e generi
Non limitarti alla narrativa, cerca di conoscere anche le altre forme d’arte della letteratura: la poesia (lirica, epica) e il teatro.
Alcuni dei grandi classici, infatti, sono poeti e/o drammaturghi o commediografi. Non è necessario conoscere le poesie a memoria o interi passaggi di Amleto o della Divina Commedia. Queste sono cose da appassionati! Ma è importante conoscere le opere principali di questi autori, in quali contesti si situano.
E non limitarti a un solo genere. Vale anche per la narrativa: spazia, non porti limiti. La lettura più piacevole spesso si trova in romanzi che vengono calcolati meno proprio perché appartenenti a uno genere specifico. Almeno in Italia è così! Il fantasy, la fantascienza, la satira, il giallo, il thriller, il romanzo introspettivo e psicologico.
Soddisfa la tua curiosità senza temere di essere giudicato.
Approfondisci la critica letteraria
La critica letteraria è l’analisi, l’interpretazione e la valutazione di opere letterarie, che ha l’obiettivo di comprenderne il significato, il valore artistico e culturale, nonché il loro impatto all’interno di un contesto storico, sociale e letterario.
Gli autori di critica letteraria dunque si concentrano sul significato e sul ruolo di un’opera e sul percorso artistico e personale di un autore.
Se svilupperai una particolare predilezione per un autore / autrice, prima o poi ti verrà la curiosità di saperne di più a un livello ancora più profondo.
I compendi di critica letteraria di solito accompagnano l’opera, anche in forma semplice, con una o due pagine dedicate al significato.
È bene approfondire questa parte per non perdere di vista il contesto in cui l’opera è stata concepita e pubblicata, e cosa voleva dire l’autore con essa. Anche se è vero che, con i classici, spesso le opere diventano universali e ognuno riesce a trovare un significato proprio, personale.
Le edizioni di opere rilevanti sono spesso accompagnate da introduzioni di critica letteraria, che aiutano a inquadrare l’opera.
Interessati a un particolare autore, genere, stile
I lettori più abituali finiscono quasi sempre per interessarsi a specifici autori o generi o ancora stili letterari (modi di scrivere e di esprimersi) e tendono ad approfondire questi loro gusti.
La cultura letteraria che entra nel dettaglio, che diventa molto specifica allora assume l’aspetto di un vero e proprio studio. Si diventa esperti di un autore o di particolari opere.
Ad esempio, io ho letto tutti i romanzi di Michel Houellebecq, di Henry Miller, di Herman Hesse, di James Joyce, di Ian McEwan, di Jonathan Franzen.
E sono stato spinto a farlo dalla semplice curiosità, dal piacere della lettura. In altri casi non è stato così. Autori che ho trovato meno interessanti non hanno suscitato lo stesso interesse.
Per concludere sul farsi una cultura letteraria
In conclusione, bisogna leggere. E cioè ritagliarsi almeno un momento nella giornata, nella quale si sospende tutto e ci si concentra sulle pagine di un libro. Mettere da parte le tipiche distrazioni e lasciarsi andare alla lettura, per coglierne il vero piacere così da aumentare la voglia di leggere.
Senza questa, il desiderio di farsi una cultura letteraria viene meno e, oggettivamente, è anche inutile.